Levata di scudi contro l’Imu. No anche da Tajani

L’Imu sulla prima casa è “una delle tante proposte, ma le riforme fiscali vanno viste nel loro insieme e io direi che cambiare idea su una tassa che è stata appena  cambiata da pochi mesi non è una buona idea”. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, fa da apripista alla levata di scudi che si alza dall’Italia per rimandare al mittente il ‘suggerimento’ dell’Ue di “reintrodurre la tassa sulla prima casa per le famiglie ad alto reddito”. Ma, prima dei partiti italiani, contro la proposta europea si è scagliato anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Condivido il 99% delle richieste della Commissione – ha detto – non condivido la tassa sulla casa perché ha un significato particolare in Italia. La casa è frutto di lavoro, di risparmi, dell’unità della famiglia”. Un no netto arriva anche da Maurizio Lupi: “L’Unione Europea – ha sottolineato – dovrebbe ormai aver capito che tra i suoi compiti non c’è quello di rendersi invisa ai Paesi che vi partecipano con lezioncine che non le competono: individuati i saldi e parametri da rispettare l’Europa potrebbe esimersi da indicare quali tasse le piacciono e quali no. In Italia, dopo una lunga battaglia anche culturale che ha fatto finalmente capire pure a parte della sinistra che possedere una casa non è un reato, siamo riusciti ad abolire quella tassa odiosa che era l’Imu sulla prima casa. In un Paese dove l’80 per cento delle famiglie è proprietaria dell’alloggio in cui abita è questa una conquista dalla quale non intendiamo assolutamente recedere. C’è già abbastanza schizofrenia in politica, non aggiungiamone altra”.

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